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Fintech, cosa vuol dire?

Cos’è il Fintech?

Il latino e le sue sfaccettature ci aiuteranno a trovare un posizionamento più audace del termine. Esso è composto da due parole: fin (financial) e tech (technology). Sebbene, nei giorni nostri, questo termine venga pronunciato in inglese, ha radici che si riconducono alla lingua di Lucrezio, Seneca e Cicerone.

Financial + Technology = Fintech

Il termine finanza deriva anticamente dal termine latino finis, la cui traduzione significa fine o obiettivo. In una concezione più ampia potremmo definire il termine finanza come il mezzo attraverso il quale raggiungere un obiettivo. Tradizionalmente si è spesso trattato di un mezzo economico per raggiungere il fine della ricchezza e ciò ha preso piede tra gli accademici e teorici dell’economia per svariati secoli.

Tuttavia, è sopraggiunta la motivazione da parte di imprenditori, economisti e finanzieri, di utilizzare l’economia per raggiungere un fine ben più virtuoso della mera ricchezza personale, ossia il bene comune. L’abilità di raggiungere questo obiettivo si associa alla seconda radice che compone la parola Fintech, ossia tecnologia. Ne è un esempio l’Equity Crowdfunding che crea progetti condivisi con tecnologie digitali.

La forza dirompente sul quale il movimento Fintech ha basato il proprio modello è quindi l’utilizzo di tecnologie che rendono più efficiente il raggiungimento dell’obiettivo, che per la Società benefit InfinityHub S.p.a. è rendere possibile la Transizione ecologica attraverso energie rinnovabili.

Le aziende Fintech non solo riescono a migliorare mercati già esistenti (per esempio rendendo più efficienti le attività di finanziamento e gestione del denaro) ma creano anche nuovi mercati e, di conseguenza, posti di lavoro. Va evidenziato che questi sono soprattutto impieghi ad alto valore aggiunto e quindi favoriscono l’inserimento nel mondo del lavoro di donne e giovani.

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