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Opificio goes to Infinityhub

Opificio goes to Infinityhub il 12 luglio 2024, un viaggio interstellare con le imprese di Opificio Querini.

Sostenibilità, innovazione e condivisione sono i valori che stanno alla base di Infinityhub. Il 12 luglio, presso l’isola di San Servolo, abbiamo con-diviso l’essenza del nostro lavoro con le aziende che hanno scelto di inserire nei valori aziendali la cultura, la bellezza e l’adesione a un progetto di valore e valori della Fondazione Querini Stampalia.

Abbiamo raccontato la nostra storia, partendo, prima di tutto dalle parole giuste, per descrivere il nostro sogno: costruire un futuro sostenibile per le persone e per l’ambiente. La galassia di Infinityhub è fatta di persone, energie, idee, progetti e le tante parole che usiamo per raccontare l’impresa a partire da un desiderio, che è pur sempre puntare alle stelle.
Da chi parte l’idea di raccontare e condividere le energie che muovono Infinityhub?

L’iniziativa nasce dalla Fondazione Querini Stampalia e prende il nome di “Opificio goes to”. Il progetto di Opificio ha a cuore l’idea di organizzare eventi itineranti per creare un dialogo diretto e profondo tra le aziende coinvolte, mantenendo aggiornati i partecipanti sulle novità e le best practices dei tanti settori, prima fra tutte la sostenibilità. È una straordinaria opportunità per rafforzare le relazioni, condividere conoscenze e crescere insieme, mantenendo sempre vivo il desiderio di innovazione e miglioramento.
Insieme a AMDL Circle, Altitudo, Arterìa, Lares Restauri, KE Outdoor Design, Neonlauro, Oikos e Varaschin, abbiamo iniziato il nostro pomeriggio di condivisione attraversando il Canal Grande e tutta la sua bellezza, da Palazzo Giustinian Lolin, dove si trova l’headquarter di Infinityhub. Dopo la prima tappa nel nostro magico ufficio denso di libri e di opere d’arte, abbiamo preso un water taxi e, incrociando lo scorcio sulla piazza di San Marco, siamo sbarcati sull’Isola di San Servolo. Il luogo dove si può toccare con mano e vedere con gli occhi il nostro lavoro e il progetto di riqualificazione energetica, grazie anche all’equity crowdfunding, chiamato Venice LightYear (VLY).

L’installazione dei pannelli fotovoltaici, delle tecnologie LED e delle colonnine di ricarica si inseriscono in modo armonico nell’ecosistema dell’isola. Questo rende l’isola autonoma, dal punto di vista energetico, garantendo alle persone di vivere la magia di San Servolo, in modo sostenibile.
La scelta del nome di questo progetto non è casuale. LightYear, in italiano “anno luce”, si riferisce alla relatività di Einstein, che ha rivoluzionato il nostro modo di comprendere lo spazio e il tempo. Secondo la relatività, lo spazio e il tempo non sono entità separate ma interconnesse in un continuum spazio-tempo. Questo cambia la nostra percezione del cosmo e del nostro posto al suo interno. Allo stesso modo, Infinityhub ha l’obiettivo di migliorare il paradigma dell’efficientamento energetico, convertendo lo spreco in capitale condiviso e promuovendo un modello di business basato su una cultura-esperienza comune per un futuro sostenibile. Come la teoria della relatività unisce spazio e tempo in un’unica entità, l’approccio di Infinityhub integra persone, tecnologie green e risorse finanziarie fintech, creando un ecosistema interconnesso e interdipendente che opera per la sostenibilità.

Il nostro pomeriggio interstellare è stato arricchito dalla condivisione di quattro relazioni,  che mettono in evidenza l’approccio interdisciplinare di Infinityhub, tra economia, ingegneria, sociologia e fisica quantistica:

  • Chiara Braghin, ESG & Sustainability Specialist, ha portato la sua tesi di laurea sull’impatto delle strategie di rete nelle società di servizi energetici, analizzando il caso di Infinityhub;
  • Paolo Pavanello, responsabile della divisione ingegneria, ha ripercorso la storia dell’energia elettrica e ha presentato i progetti innovativi di riqualificazione energetica, tra cui le ex officine Olivetti di Ivrea e il progetto YHotel di Venezia;
  • Sonia Gastaldi, mentore di Infinityhub, ha evidenziato l’importanza di unire tecnologia e umanità nelle aziende, ispirandosi alla figura di Adriano Olivetti e alla sua tesi di laurea «Olivetti, impresa e comunità e impresa come comunità».
  • Massimiliano Braghin ha chiuso l’incontro parlando del progetto Infinityhub, sottolineando come l’innovazione e la comprensione profonda dei fenomeni scientifici e umani siano alla base della nostra missione e come la fisica quantistica rappresenti una scienza importante per il futuro delle imprese.

 

Il ritorno a casa attraverso il Canal Grande, con una nuova energia, conoscenza e la consapevolezza, come ci ricorda Massimiliano Braghin «siamo tutti in Uno, nel nostro condividere c’è la forza dell’Universo che si prodiga per l’unità di intenti, verso la cooperazione e condivisione, per un mondo equo, sano e bello per tutte e per tutti».

A noi non resta che dire “Grazie”, essere partecipi di questo sogno è la via maestra per l’infinito, verso l’altro e verso l’alto, sempre e per sempre.

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